Il principe Harry. L’argomento della salute mentale gli è molto caro: qual è la inaspettata tecnica che usa per affrontare le difficoltà
Il principe Harry è una delle figure più controverse della royal family britannica. È spesso al centro di polemiche e discussioni in conseguenza della sua scelta di abbandonare la Madre Patria e i suoi doveri ufficiali per vivere negli Stati Uniti.
La stampa non gli dà tregua. Lui e la moglie Meghan Markle sono considerati dei “traditori“ e al momento non ispirano simpatia. É doveroso sottolineare, però, che la coppia ha fatto di tutto affinché ciò accadesse: nel corso degli ultimi anni non si sono risparmiati dal mettere in piazza pettegolezzi e dicerie poco edificanti sugli altri membri della famiglia reale.
Sono dei reietti. Il padre (Re Carlo III) e il fratello (William) hanno tagliato totalmente i ponti con Harry. Inoltre, non dobbiamo dimenticare il background doloroso del Duca di Sussex che ha affrontato la morte improvvisa della madre (Lady Diana) quando era solo un ragazzino. Non è difficile pensare che il carico emotivo da sopportare sia pesante e che la sua salute mentale abbia bisogno di un supporto.
L’insolita terapia del principe Harry per la sua salute mentale: cos’è il tapping
Il principe Harry ha ammesso di usare la tecnica del tapping durante un documentario televisivo per alcuni suoi problemi di salute mentale. Da quel momento, le richieste sono salite alle stelle. Nel 2021, il Duca si è addirittura sottoposto a una sessione dal vivo davanti alle telecamere illustrando il metodo che ha utilizzato per superare il trauma e il disturbo da stress post-traumatico successivo alla morte di sua madre.
Si pensa che anche la moglie Meghan Markle sia una seguace del medesimo trattamento. Ma cos’è la terapia Tapping? É conosciuta anche con l’acronimo di EFT ed è simile all’ autodigitopressione. Si utilizzano le linee dei meridiani che influenzano le emozioni. È un trattamento basato sull’evidenza per traumi, ansia, desiderio e dolore.
L’esperta di questa terapia, Christine Gibson, ha detto che il tapping si basa su due fasi. Nella prima si identifica l’emozione, le sensazioni fisiche e il contesto di tutto ciò che ci angoscia. Poi si esegue una sequenza di picchiettamenti sulla parte superiore della testa, le sopracciglia, il lato degli occhi, sotto gli occhi, sotto il naso, il mento, la clavicola e sotto il braccio. Tutto avviene mentre si pronunciano affermazioni o frasi relative alla questione. “Quando una persona è bloccata, la sua capacità cognitiva o il cervello pensante non sono sempre disponibili. In questa situazione, le tecniche somatiche, basate sul corpo, sono spesso una via d’accesso efficace”.
Un’altra terapista, Brooke Sprowl, ha spiegato: “La terapia del tapping viene utilizzata per affrontare una vasta gamma di problemi emotivi e fisici, tra cui ansia, depressione, disturbo da stress post-traumatico, dolore cronico e fobie”.