Che si tratti di superstizione o di religione una cosa è certa: su nessuna tavola di Napoli e dintorni vedrete mai un pezzo di pane capovolto.
Questa usanza del passato è tutt’ora attuale e racchiude elementi di sacro e profano che si mescolano e che rendono questo gesto, che a tutti potrebbe sembrare banale, un qualcosa a cui far caso.
Per il Sacro il pane è il corpo di Cristo, quindi mai capovolgerlo, significherebbe mettere Cristo a testa in giù; per il Profano lo stesso gesto significherebbe catastrofi e sventure per l’intera famiglia.

Un’altra curiosità degna di nota riguardo quest’argomento viene dalla storia e più precisamente dalla Francia del XV secolo. In questo periodo, infatti, i fornai francesi erano costretti dal re Carlo VII a fornire questo alimento ai boia e quindi come segno di protesta divenne usanza utilizzare per questo scopo un pane di pessima qualità che si distingueva dal pane appena sfornato proprio perchè veniva capovolto.
Fu per questo che capovolgere il pane diventò un atteggiamento di disprezzo.
C’è da dire un’ultima cosa, il pane per i napoletani non è un alimento come gli altri, non vedrete mai una tavola imbandita senza al centro un cestino di pane profumato, il pane per i campani simboleggia l’abbondanza, la gioia, lo stare insieme. E’ per questo che il pane non si butta mai o nel peggiore dei casi, prima di compiere questo “folle” gesto basta baciarne una fetta per chiedere perdono.