Lo sapevate che a Nola c’era un Villaggio Preistorico?

2218

La Pompei del Bronzo scoperta nell’anno 2000 e purtroppo già persa. Solo pochi anni fa, Infatti, in località Croce del Papa a Nola sono stati rinvenuti dei resti di un Villaggio Preistorico. Capanne, recinti e probabilmente nelle vicinanze una necropoli, tutte costruzioni che risalgono all’Età del Bronzo e sono state costruite circa quattromila anni fa. Un incredibile tesoro, che purtroppo è stato visitabile per troppo poco tempo. Il motivo di questa sciagura? La mancanza di fondi.

Nola (Na), lo scavo delle due capanne dell'eta del bronzo
Nola (Na), lo scavo delle due capanne dell’eta del bronzo

La Pompei dell’Età del Bronzo, così è stata soprannominato il villaggio preistorico di Croce del Papa, ha da subito mostrato una grande ricchezza, soprattutto per il modo in cui si sono conservati i reperti. Il sito fu seppellito dall’eruzione del Vesuvio, detta delle Pomici di Avellino. La cosa straordinaria è che le capanne si sono conservate, immobili, attraverso il loro calco nel fango e nella cenere che le ha incorporate. Questo ha fatto si che siano rimaste impronte di cerali, resti vegetali e floreali, oltre a manufatti e utensili domestici. Addirittura nel 2002 è stato ritrovato anche lo scheletro, perfettamente intatto, di un cane, insieme con altri piccoli scheletri di un topo e di una lucertola, oltre a quattro scheletri di capre gravide. Molti dei resti trovati, sono visitabili nel museo archeologico locale.

nola-villaggio

Il villaggio preistorico di Nola, dopo studi e scoperte ha aperto al pubblico nel 2005, con quattro isole abitative portate alla luce. Purtroppo solo dopo pochi mesi si fa vivo il problema che porterà il sito alla chiusura: le infiltrazioni dalla falda acquifera. Nonostante l’intervento delle pompe idrovore l’acqua aumenta e, aiutata dal fango, copre sempre più i resti della Pompei dell’Età del Bronzo. Secondo la Soprintendenza archeologica costruire un impianto idraulico che svuoti l’acqua costerebbe trecentomila euro l’anno, senza contare le spese di personale e gestione. È per questo che, nel 2014, si decide di interrare nuovamente il villaggio preistorico con quattro metri di terra, spendendo seicentocinquantamila euro. Per permettere, in ogni caso, ai visitatori di godere della bellezza del sito archeologico, la Soprintendenza, avuto il via libera dall’Istituto Superiore per la conservazione e il restauro del Ministero per i beni culturali, ha deciso di costruire, una copia in scala 1:1 ossia a grandezza naturale, delle capanne rispettando la stessa posizione delle originali. Prima di interrare l’area di Croce del Papa un’equipe di archeologi subacquei ha quindi preso un calco di un’abitazione. L’obiettivo è di costruire un parco archeologico che prevede anche la realizzazione ambientale e paesaggistica dell’epoca preistorica, accompagnata da numerosi pannelli esplicativi. Nel progetto finanziato sono previsti anche spazi verdi, strutture di tipo didattico, scientifico e divulgative che daranno vita a un museo all’aperto. Non resta che sperare che, in futuro, qualcuno metta a disposizione i soldi necessari per poter vedere l’area originale piuttosto di una semplice copia.