L’horror a Napoli… il museo delle torture

1764
museo delle torture

Passeggiando per Napoli ci si può imbattere in luoghi misteriosi e tetri. Come trovarsi davanti all’insegna: Museo delle Torture. Scossi e turbati ci si chiede se siamo davvero sicuri di trovarci qui. Si a pochissimi passi da una delle strade più affollate e visitate della città, San Gregorio Armeno, un Museo in pieno stile horror si fa spazio e  voce tra le strade di questa città. E’ un’atmosfera davvero surreale quella che si respira tra uno dei vicoli più antichi di Napoli. In pieno centro storico,  il Vico Santa Luciella ai Librai si tinge di un’atmosfera cupa e tetra color rosso sangue. Infatti, questo vicoletto tra San Biagio dei Librai e San Gregorio Armeno ospita uno dei pochi musei di questo tipo presenti in Italia, vantando un’esclusiva collezione di oltre 60 pezzi, tra strumenti rari ed originali risalenti al periodo che va dal XVI al XVIII secolo, in piena Inquisizione.

E Napoli si dimostra, ancora una volta, una città straordinaria anche in questo. Qui l’Inquisizione non ha mai attecchito, una città unica nel resto d’Europa che dimostra di saper guardare oltre, di essere in grado di rovesciare il potere della Chiesa con coraggio ed intelligenza. Una città che rifiuta di accettare qualsiasi dogma e si affida al potere e alla luce della ragione.  Tutto ha inizio quando, i due soci, Oscar Mattera e Paolo Lupo, conosciuti per caso ma accomunati dalla passione per la città e soprattutto per oggetti sconosciuti legati alle torture, mettono in piedi questo museo.  “Napoli è l’unica città che si è ribellata all’Inquisizione”.

Con il Museo delle torture di Napoli, infatti, si intende ricordare quanto il popolo napoletano sia un popolo pensante, all’avanguardia, avanti e diverso dagli altri.

Strumenti del museo delle torture di Napoli
Strumenti del museo delle torture di Napoli. Foto da Flickr

Cucchiai cavaocchi, schiacciatoraci, busti chiodati; sono oltre 60 i pezzi rintracciabili a vico Luciella ai Librai e in costante crescita di uno straordinario museo concepito su due livelli. Il Museo delle torture di Napoli è veramente per tutti; da studenti ad adulti, da intellettuali a semplici curiosi.

Scendendo al pianterreno si cambia completamente scenario, infatti si entra in contatto con un ambiente più cupo e illuminato da sole fiammelle di candele, attorniate da fumo bianco. Dinanzi a noi scheletri nella gabbia della morte dove il condannato veniva rinchiuso e lasciato morire senza cibo e senza acqua fino alla decomposizione, pali della morte, una schiaccia torace, un busto e il rullo chiodato, tra ricostruzioni reali e pezzi originali da fare accapponare la pelle.

Non sono molti i musei di questo genere in Italia, ad eccezione di quello allestito da Lorenzo Cantini a San Marino, uno a San Gimignano, uno a Pescasseroli nonché quello ad Ischia nel Castello Aragonese, con i suoi 20 reperti, ad opera dello stesso Mattera. Inizialmente il Museo delle torture di Napoli sarebbe dovuto sorgere nella zona di San Martino ma poi si è pensato che la collocazione migliore fosse nel Centro Storico soprattutto per il legame storico-sociale con il tessuto della città.

I due soci, nonché amici, Oscar e Paolo in giro per biblioteche, mercatini,  vecchi scantinati abbandonati, alla ricerca di questi straordinari materiali.  Strumenti eccezionali ed introvabili, su cui documentarsi, che hanno un valore storico tutto da difendere.

Il Museo delle torture di Napoli, che sfida qualsiasi fantasia, è visitabile tutti i giorni dalle 10.00 alle 19.00. Per info e prenotazioni consultare il seguente sito web museodelletorture@libero.it.

Costi:

Contributo per la visita dell’esposizione: Ingresso 5.00€ – Studenti 4.00€ – Scolaresche minimo 10 alunni 3.00€- Visita guidata gruppi 7.00€ – visita con guida interna minimo 4 persone su prenotazione € 10.00.