Vedi Napoli e poi? … Tutti sappiamo il continuo di questa frase, ma in realtà vedere ed ammirare Napoli è molto di più! Le bellezze naturali, e la ricchezza architettonica della città si è unita a costruzioni moderne che hanno rilanciato il fascino della bella città partenopea. Un progetto famoso in tutto il mondo è quello delle “stazioni dell’arte a napoli”. Un progetto promosso dall’amministrazione comunale che ha reso alcune metropolitane di Napoli delle vere opere d’arte.
Gli spazi interni ed esterni delle stazioni dell’arte a Napoli hanno accolto circa 200 opere di 100 tra i più prestigiosi autori contemporanei, costituendo uno degli esempi più interessanti di museo decentrato e distribuito sull’intera area urbana. Una nuova concezione di museo, quindi, che non è più uno spazio chiuso, ma un luogo d’incontro e un percorso espositivo che si fonde con la città.
Ed è così che alle fermate delle metropolitane di Napoli ci si imbatte in versi di Dante scritti con i neon, un cielo stellato o istallazioni contemporaneee. Le stazioni più belle di Napoli sono quelle della Linea 1 che da Piscinola arriva a Piazza Garibaldi, lungo questo percorso si incontrano Vanvitelli, Materdei, Quattro Giornate, Salvator Rosa, Cavour, Dante, Toledo, Municipio e Università. Vediamo in particolare cosa rende queste metropolitane speciali.
La stazione di Vanvitelli

La Stazione Vanvitelli è stata rimodernata nel 2004 ed ospita i capolavori di 8 artisti di arte contemporanea. Nell’atrio c’è la divertente installazione di Giulio Paolini, che rappresenta un un grande masso che sembra frantumare il recinto trasparente nel quale è intrappolato. I due corridoi posti lateralmente accolgono da una parte la lunga striscia di Paolini, dall’altra le fotografie delle architetture della città. Sul soffitto blu del piano inferiore spicca la magnifica spirale in neon azzurro che rapisce l’attenzione. Sulle pareti laterali sono poste le due grandi stelle in acciaio che grazie al gioco dei pieni e dei vuoti riconfigurano lo spazio della stazione.
La Stazione Quattro Giornate

La stazione dedicata ai giorni dell’insurrezione che liberò Napoli dai nazisti, ospita rilievi in bronzo e i dipinti di Nino Longobardi che si riferiscono alla Resistenza napoletana. Anche lungo le scale mobili si trovano molte opere d’arte, alcune in lamiera di alluminio. Nella zona dell’uscita si viene rapiti da un’enorme immagine fotografica di Betty Bee intrappolata in un box, un dipinto di Maurizio Cannavacciuolo che si chiama Amore contro natura ed infine le Combattenti, opera dedicata alla resistenza durante le Quattro Giornate di Napoli.
La Stazione di Materdei

La stazione, cha ha dato una nuova immagine a tutto il quartiere, ha un ingresso completamente rivestito di mosaici e dominato da una grande stella verde e gialla. Sulla struttura spicca la guglia in acciaio e vetro colorato, mentre all’interno le pareti sono decorate con mosaici con rilievi di ceramica che rappresentano un ampio spazio marino in cui si disperdono personaggi fantastici, un Pulcinella con il volto dell’artista dell’opera e scugnizzi napoletani.
Stazione Salvator Rosa

Questa è la stazione dove si trova la famosa “mano” di Mimmo Palladino. L’edificio che ospita la stazione è molto particolare: la guglia in acciaio sembra riprendere dei motivi fiabeschi e i tunnel delle scale mobili sembrano proiettare in un’altra dimensione. All’interno della stazione c’è anche la scultura del Pulcinella di Lello Esposito che guarda dall’alto la vita della città che scorre. Alle sue spalle vi è il palazzo dove visse l’autore della famosa canzone “O’sole mio”, abbellito da una serie di insegne colorate e da una coinvolgente pioggia di raggi dorati, sempre ad opera di Mimmo Paladino. Sulla banchina della metro si notano strambe sculture, precisamente delle Fiat 500 allineate una dietro l’altra, un’opera dal nome “A subway è chiù sicura”.
La Stazione di Museo

Una stazione di intonaco rosso e pietra vesuviana che collega i diversi livelli delle strade, richiamano nei materiali e nelle sfumature la struttura del vicino Museo Archeologico Nazionale. Nell’atrio c’è un calco in vetroresina dell’Ercole Farnese, mentre nella sala di ingresso secondaria vi è posto un calco in bronzo dell’imponente Testa di cavallo detta Carafa. Nei corridoi si possono ammirare le fotografie in bianco e nero di Mimmo Jodice. Il corridoio che conduce al Museo accoglie “Stazione Neapolis” che è l’esibizione dei resti archeologici ritrovati durante i lavori di scavo per la costruzione della Linea 1.
La Stazione Dante

La Stazione di Dante all’interno è rivestita da grandi pannelli in vetro bianco e accoglie i capolavori di alcuni protagonisti dell’arte contemporanea italiana. Nel percorso delle scale mobili le frasi di Dante sono posizionate lungo le mura con tubolare di neon.
La Stazione di Toledo

Ed eccoci arrivati alla stazione più famosa della metropolitana di Napoli. La Stazione di Toledo è talmente bella, da vincere il premio di stazione più bella d’Europa. In particolare per il Crater de luz, un grande cono che attraversa in profondità tutti i livelli della stazione. E’ un foro coperto che fa entrare la luce del sole, creando dei giochi di colore unici.
Stazione Università

La Stazione Università è un viaggio tra una moltitudine di parole e elementi del mondo digitale, ma anche un grande disegno con Dante e Beatrice, a celebrare l’incontro tra passato e futuro.
La Stazione Garibaldi

La più importante stazione di Napoli. La stazione è un unico, luminoso e profondo ambiente attraversato solo dalle incredibili scale mobili “sospese” coperte solo da vetro trasparente che permette alla luce solare di arrivare fino a 40 metri di profondità.