Tra storie di fantasmi, omicidi passionali, vendette che vivono tra i quartieri del cento storico, la città di Napoli è avvolta da mistero e leggende. Che si tratti di credenza popolare, superstizione o leggenda, sono tantissime le storie legate a questa città. Scopriamo dunque, una nuova leggenda. Ci troviamo in Piazza del Gesù e la leggenda che vi sto per raccontare riguarda l ‘Obelisco dell’ Immacolata. La sua costruzione fu voluta da una comunità di Gesuiti nel XVIII secolo; si tratta di una costruzione molto particolare dal punto di vista architettonico, con una base che risulta essere la combinazione di più figure geometriche. Alla sommità di questa ardita costruzione c’era inizialmente una statua equestre di Filippo V, per celebrare la visita del re in città, avvenuta nel 1702. Due anni dopo, quando la città venne occupata dalle truppe austriache, la statua fu distrutta.

L’ Obelisco, o meglio nota come Guglia dell’ Immacolata è uno dei migliori esempi conservati del barocco napoletano. E’ una struttura in marmo con una ricca decorazione di sculture di busti raffiguranti santi gesuiti ed episodi biblici legati alla Vergine Maria. In cima regna la statua in rame dell’ Immacolata.

Provate ad osservare questa guglia con maggiore attenzione perché sto per svelarvi una curiosità. Sarete sorpresi quando aguzzando la vista noterete una immagine molto blasfema. Un mistero che accade sopratutto all ‘imbrunire. Un effetto ottico davvero particolare, perché questa statua presenta una incredibile somiglianza con la statua della Santa Muerte, di origine messicana, conosciuta a Napoli nel 2002, per volontà di un prete messicano che ne professò il culto. In particolari condizioni di luce, le sculture dei santi sembrano assumere l’ aspetto di figure blasfeme richiamanti la Morte. E’ quindi possibile intravedere l ‘immagine della Morte?

Bisogna posizionarsi di fronte la statua, alzare lentamente lo sguardo da giù verso su’ e capirete perché l ‘ottica gioca brutti scherzi. Il velo visto da dietro ci lascia intravedere una figura misteriosa avvolta da un cappuccio e con in mano una felce.
Il legame storico è collegato e la somiglianza è evidente. Potete crederci o meno ma la statua della Santa Muerte è uno scheletro avvolto in un velo che cambia colore a seconda del male da debellare. La nostra Vergine Maria, in rame, con il passare del tempo si è ossidata ed il suo colore è diventato azzurro-verde. Che sia leggenda o semplice credenza popolare, la nostra Vergine presenta lo stesso colore della statua della Santa Muerte.