A quanti non è capitato di ascoltare dai nonni di mestieri ormai sconosciuti? Professioni scomparse, mestieri antichi, tradizioni poco conosciute e da recuperare. Andiamo a scoprire gli antichi mestieri della nostra tradizione popolare.

‘O Gliuommenaro
Napoli è una città musicale, ogni cosa che la circonda sembra essere ispirato da note musicali. Nella propria lingua, nei gesti quotidiani, i napoletani mostrano una spiccata sensibilità verso la musica e la poesia. Non è difficile quindi immaginare la figura del gliuommenaro. Il gliuommenaro ricorda l’antico cantastorie, il giullare di corte, ovvero un artista che viene chiamato per intrattenere e rallegrare la platea durante una serata. Con l’ausilio di uno strumento musicale recitava e cantava a cappella versi divertenti. In cambio della sua performance riceveva una moneta.
‘O Mellunaro
E’ facile incontrare nei vicoli di Napoli, la figura del mellunaro. ‘O mellunaro è il venditore di angurie e meloni che trainava i suoi prodotti su un cavallo o un asino ed andava esibendo la sue merce nei vicoli della città. Questa figura bizzarra e folkloristica è ancora viva nella nostra tradizione popolare, una figura che attrae per la sua parlantina e cordialità . Prima di comprare o mellune, lo si assaggia, si sceglie quello più bello e si contratta per il prezzo più basso.
‘O Chianchiere
Quante volte da bambini abbiamo sentito la parola chianchiere e perplessi abbiamo chiesto alle nonne di spiegarci il significato. Andare dal chianchiere vuol dire andare dal macellaio, è nella sua bottega che il chianchiere affetta ed espone su un bancone di legno la qualità delle sue carni.
‘OSanguettaro
Nella Napoli del 700 non tutti potevano permettersi di chiamare un dottore. Tra le classi più povere era solito curarsi nelle proprie mura domestiche utilizzando metodi e cure naturali. Nei casi gravi, che non si riuscivano a capire, si chiamava il sanguettaro nei casi di infezioni o malattie particolari. Il sanguettaro era colui che portava in un vasetto delle sanguisughe, animali che venivano applicati sulle parti del corpo colpite da ictus, malattie infettive o casi particolari. Questo animale infatti era capace di spurgare il sangue infetto e ridare benessere alla persona malata.

L’ acquaiolo
Passeggiando per Napoli è possibile ancora oggi notare dei piccoli chioschi ornati da foglie e limoni, delle vere banche d ‘acqua. Eppure il mestiere dell’ acquaiolo è uno dei più antichi della città di Napoli. L’ acquafrescaio dava voce girando tra le strade della città. le casalinghe calavano dai propri panieri una brocca da riempire e una moneta. Acqua appannata, acqua di mare, acqua di fiume, l’acqua non veniva negata a nessuno.
‘O Nucellaro
Spassateve ‘o tiempe! Nucelle ‘nfurnate, cicere, fave e semmiente ‘nfurnate, accattate! Era questa la voce del nucellaro, il venditore di nocciole tostate o zuccherate e di tanta frutta secca. Nei vicoli di Napoli questa fugura intratteneva ironicamente i passanti regalando momenti di spensieratezza e golosità.