Una canzone piena energia, colorata e vivace, che rappresenta Napoli nel mondo. Eppure questa canzone all’apparenza semplice ed orecchiabile rappresenta uno dei momenti più importanti in assoluto della canzone classica napoletana. Funiculì Funiculà è stata composta da un poeta e un musicista ed è stata la prima canzone ad uscire fuori dall’Italia per essere ascoltata e cantata da tutto il mondo.
Ma per quale motivo è stata scritta Funiculì Funiculà?

Il motivo può essere considerato originale: la canzone è dedicata ad un mezzo di trasporto, si potrebbe addirittura avvicinare ad un moderno spot pubblicitario.
La storia della canzone inizia nel 1880, e sempre più turisti venivano a Napoli per vedere uno del Vulcani più terribili del mondo: il Vesuvio. Proprio nello stesso anno venne inaugurata una funicolare che portava direttamente alla bocca del cratere. La storia della funicolare del Vesuvio non fu però così felice, infatti, non ci furono gli incassi sperati e i turisti continuavano a salire a piedi. Il mezzo, visto come una diavoleria del futuro, non veniva utilizzato. Da qui arriva l’idea di pubblicizzare la funicolare con una canzone per invogliare le persone ad utilizzarla.
A scrivere la canzone è il giornalista napoletano Peppino Turco, durante una sua vacanza a Castellammare. Stessa cosa vale per l’autore della musica, il maestro Luigi Denza. La canzone viene portata al concorso della Piedigrotta di quell’anno ed ha un successo strepitoso. In un anno la casa editrice ricordi pubblica e vende più di un milione di copie! Siamo nel 1880 ed una cosa del genere non era mai accaduta prima nella storia della musica mondiale. Nasce così, a Napoli, l’idea di un mercato delle canzoni.
TESTO ORIGINALE IN NAPOLETANO
Aieressera, Nanninè, me ne sagliette, Ne’… jammo da la terra a la montagna! Se n’è sagliuta, oi Nè, se n’è sagliuta |
TRADUZIONE IN ITALIANO
Ieri sera, Annina, me ne salii, Andiamo dalla terra alla montagna! Se n’e’ salita, Annina, se n’è salita |