Coronavirus, cosa si può fare e cosa è vietato fino al 25 marzo

Autocertificazione anche per uscire a piedi, passeggiate e corsette vietate. Spostarsi solo per lavoro, fare la spesa, andare in farmacia e assistere i familiari malati

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Coronavirus cosa fare
Coronavirus cosa fare

Per fronteggiare l’emergenza coronavirus il governo ha deciso ulteriori restrizioni a cui tutti noi dovremo attenerci fino al 25 marzo. Il nuovo decreto prevede la chiusura di tutti i negozi, con l’eccezione di alimentari e farmacie. Vietate le passeggiate, sarà possibile uscire di casa solo per lavoro e esigenze sanitarie.

Cerchiamo di chiarire alcuni vostri dubbi

Coronavirus cosa fare
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Posso uscire per fare acquisti?
E’ consentito uscire solo per andare al supermercato per gli acquisti alimentari. Shopping vietato per due settimane. Tutti inegozi che non forniscono beni alimentare saranno chiusi fino al 25 Marzo.

Devo restare  chiuso in casa?
Si deve evitare di uscire di casa. Si può uscire per andare al lavoro  o per ragioni di salute o per altre necessità, quali, per esempio, l’acquisto di beni essenziali. Si deve comunque essere in grado di provarlo, anche mediante autocertificazione che potrà essere resa su moduli prestampati già in dotazione alle forze di polizia statali e locali. La veridicità delle autodichiarazioni sarà oggetto di controlli successivi e la non veridicità costituisce reato. Senza una valida ragione, è richiesto e necessario restare a casa, per il bene di tutti.

Ci saranno posti di blocco per controllare il rispetto della misura?
Si. La Polizia municipale e le forze di polizia, nell’ambito della loro ordinaria attività di controllo del territorio, vigileranno sull’osservanza delle regole.

Ci sono differenze nel territorio nazionale?
No, le regole sono uguali su tutto il territorio nazionale e sono efficaci fino al 25 marzo.

Devo correre al supermercato perché rischio di restare senza cibo?
Assolutamente no. I supermercati non chiudono. I camion che riforniscono i supermercati possono sempre circolare, quindi nessun problema.

Posso uscire per andare al lavoro anche fuori dal mio Comune?
Sì, ma portando l’autocertificazione o una dichiarazione del tuo datore di lavoro in cui dice che devi spostarti per raggiungere la sede o che sei in giro per altri impegni lavorativi. Se non lo fai va incontro a una sanzione.

Posso andare ad assistere i miei cari anziani non autosufficienti?
Sì, è una condizione di necessità. Ricordate però che gli anziani sono le persone più vulnerabili e quindi cercate di proteggerle dai contatti il più possibile.

Posso andare a fare una visita medica anche uscendo dal mio Comune?
Sì, si tratta di motivi di salute.

Posso andare in farmacia?
Certo, se necessario per reperire farmaci o prodotti indispensabili.

Mi trovo fuori dal mio Comune per lavoro, posso rientrare al mio domicilio o alla mia residenza?
Certo, il decreto lo prevede.

Gli uffici pubblici rimangono aperti?
Sì, su tutto il territorio nazionale, senza distinzione tra le zone. L’attività amministrativa è svolta regolarmente. In ogni caso quasi tutti i servizi sono fruibili on line. E’ prevista comunque la sospensione delle attività didattiche e formative in presenza di scuole, nidi, musei, biblioteche.

I mezzi pubblici continuano a circolare? Posso usarli?
Tram, autobus e metropolitane funzionano. Presta attenzione alle distanze e subito dopo lava bene le mani o usa il gel antibatterico. Le amministrazioni locali stabiliranno eventuali limiti all’utilizzo.

Posso andare a pranzo a casa dai miei amici/parenti?
Non essendo uno spostamento necessario non è consentito. Gli assembramenti di persone vanno evitati per fermare ogni possibile contagio.

Posso andare al bar o al ristorante?
Bar e ristoranti resteranno tutti chiusi, come pub, gelaterie e pasticcerie. Apertura consentita soltanto ai bar all’interno degli ospedali, purché garantiscano le distanze di sicurezza tra i clienti.

E le consegne a domicilio di cibo?
Il limite orario dalle 6 alle 18 è riferito solo all’apertura al pubblico. L’attività può comunque proseguire negli orari di chiusura al pubblico mediante consegne a domicilio. Sarà cura di chi organizza l’attività di consegna a domicilio – lo stesso esercente ovvero una cosiddetta piattaforma – evitare che il momento della consegna preveda contatti personali.

Si può uscire per acquistare beni diversi da quelli alimentari?
Si, ma solo in caso di stretta necessità (acquisto di beni necessari, come ad esempio le lampadine che si sono fulminate in casa).

Posso portare il cane fuori per la passeggiata?
Sì, se è una necessità, ma stai a distanza da persone che potresti incontrare lungo il tragitto. E solo nelle vicinanze della tua abitazione.

Posso fare sport?
Palestre e piscine sono chiuse, è permessa l’attività sportiva o motoria solo all’aperto ma la disposizione è di restare a casa, evitando quindi qualsiasi spostamento..

Posso comprare il giornale?
Sì, le edicole restano aperte per garantire il diritto all’informazione.

Posso andare in banca? 
Le banche restano aperta ma gli ingressi saranno scaglionati, con la distanza di almeno un metro dagli impiegati.

Posso andare a messa?
No, le funzioni religiose sono sospese. Ma le chiese dovresti trovarle aperte e puoi pregare, stando a distanza di almeno un metro dagli altri fedeli.

Posso andare al cinema?
No, le sale cinematografiche sono chiuse in tutta Italia fino al 3 aprile come i musei e i teatri.

Cosa prevede il decreto per le scuole?
E’ sospesa la frequenza delle scuole di ogni ordine e grado. Resta la possibilità di svolgimento di attività didattiche a distanza, tenendo conto, in particolare, delle specifiche esigenze degli studenti con disabilità.

E per le università?
E’ sospesa anche la frequenza delle attività di formazione superiore, comprese le università e le istituzioni di alta formazione artistica musicale e coreutica, di corsi professionali, master e università per anziani. Resta la possibilità di svolgimento di attività formative a distanza, tenendo conto, in particolare, delle specifiche esigenze degli studenti con disabilità. Non è sospesa l’attività di ricerca. Sessioni d’esame e sedute di laurea potranno essere svolte ricorrendo in via prioritaria alle modalità a distanza o comunque adottando le precauzioni di natura igienico sanitaria ed organizzative indicate dal dpcm del 4 marzo; nel caso di esami e sedute di laurea a distanza, dovranno comunque essere assicurate le misure necessarie a garantire la prescritta pubblicità.