Una città aperta, senza mura, completamente ricostruita sul paese distrutto; la realtà beneventana di Cerreto Sannita è oggi, il risultato urbanistico di una città pensata. Denominata la piccola “Torino”, il paese di Cerreto Sannita, dopo il terribile terremoto del 1688 che l ‘ha rasa al suolo, ha saputo guardare oltre recuperando la propria cultura. Alle porte del Parco Regionale del Matese ed affacciato sulla valle del Titerno, il paesino di Cerreto Sannita; tra arte, storia ed architettura è uno scrigno di grande fascino. Il nostro percorso inizierà dalle vie del centro, tra i numerosi edifici in stile tardo-barocco, veri gioielli del settecento napoletano.
Cosa vedere
Dove mangiare
Come arrivare
Cosa vedere
Inizialmente feudo della famiglia Sanframondo, passò, nel XV secolo nella mani dei Carafa che la elessero Cerreto Sannita. Il terribile terremoto del 1668 seppellì sotto una coltre di macerie, l ‘impianto medievale della città. Fu grazie ad uomini lungimiranti quali i Carafa, che il paese in solo otto anni fu portato a nuova vita.

Molte degli edifici religiosi sono tutti distrutti. Il monumento che maestosamente si erge nel centro è la Chiesa di San Martino. In pietra locale, fu una delle prime opere decretate dai Carafa, di cui si iniziò la ricostruzione. A tre navate è uno dei primi monumenti ad essere restaurati con i materiali recuperati dalle macerie. Passeggiando per il centro, si costeggiano numerosi palazzi nobiliari, oggi sede di biblioteche e centri di cultura. Di straordinaria bellezza è il Museo Civico e della ceramica cerretese. Il Palazzo Sant’Antonio ospita una ricca raccolta di materiali e ceramiche che rappresentano la storia e la cultura di questa antica tradizione.

Dell’antica Cerreto Sannita restano oggi, pochi ruderi. In pietra locale, il Ponte di Annibale è un arco a tutto sesto che sovrasta il corso del fiume Titerno. Si narra che fu costruito in epoca romana e secondo una leggenda è su questo ponte che sia passato, durante la seconda guerra punica, il condottiero cartaginese Annibale insieme ai suoi elefanti.
Ma la fama di Cerreto Sannita è sopratutto legata alla lavorazione e produzione di ceramiche uniche al mondo. Ancora oggi, nelle botteghe del centro, gli artigiani di questa lunghissima tradizione amano mostrare pezzi rari di una collezione diffusa in tutto il mondo. Un tempo, infatti la “Faenzera” era il principale quartiere delle ceramiche. In questi stradine è possible notare molte fornaci in parte tornate alla luce. Acquesantiere, “riggiole”, piatti da parata, vantano nel comune di Cerreto Sannita la cultura di ceramisti apprezzati in tutto il mondo.

Dove mangiare

Uno dei periodi migliori per visitare Cerreto Sannita è ottobre-novembre. Tantissime sono le manifestazioni e le degustazioni culinarie; prima fra tutte quella dell’olio extravergine, prodotti caseari e da forno. Ottimo olio, vino, formaggi e salumi di grande qualità. Da non dimenticare che Cerreto Sannita è anche città dell’ olio. Il profumo intenso ed il sapore inconfondibile dell’olio renderà unico ogni pietanza. Se decidete di mangiare qui, la Vecchia Quercia, Trattoria Masella sapranno decorare i propri piatti con le eccellenze ed i profumi di questa terra.
Come arrivare
Prendere autostrada A1 con uscita Caserta Sud. Proseguire in direzione Benevento Sant’Agata dei Goti. Prendere la superstrada “Fondo Valle Isclero” e uscire allo svincolo di Telese Terme. Proseguire quindi, per Telese–Cerreto.