Campania, terra di superstizioni

Come accade in molti altri Paesi del mondo, anche in Italia si dà molto peso alla superstizione. I principali gesti scaramantici

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Scaramanzia
Scaramanzia. Foto di Umberto Salvagnin

Come accade in molti altri Paesi del mondo, anche in Italia si dà molto peso alla superstizione. Numeri fortunati e non, gesti scaramantici, situazioni da evitare, comportamenti da seguire per allontanare il malocchio, e chi più ne ha più ne metta. Se il 58% degli italiani dichiara di essere superstizioso, è anche risaputo che la maggior parte degli scaramantici risieda nel Sud Italia e, in particolar modo, in Campania e in Sicilia, regioni in cui le tradizioni si fanno sentire con maggiore prepotenza. Le superstizioni, che influenzano certamente anche la vita quotidiana, si fanno sentire soprattutto in determinati campi e situazioni di vita. Vediamone alcuni.

Gesti scaramantici nel mondo universitario

Pisa. le superstizioni e gli universitari
Pisa. Foto di schmidmatthieu

Come riportato in un articolo di Atuttatesi.it, uno dei luoghi in cui più si annidano le superstizioni è l’università. Tra esami e discussioni di laurea, infatti, gli atenei italiani sono sicuramente uno dei posti in cui si ha più bisogno di scacciare la sfortuna e, cosa ancor più particolare, ogni città lo fa a modo suo. Come ben sapranno gli studenti toscani, ad esempio, prima di laurearsi è assolutamente vietato salire sulla Torre di Pisa o la laurea potrebbe trasformarsi in un traguardo impossibile da raggiungere; stessa cosa per gli studenti di Siena, che devono stare alla larga dalla Torre del Mangia di Piazza del Campo. Tra i superstiziosi, ovviamente, non mancano gli studenti di Napoli: in questo caso, il luogo incriminato sarebbe il Museo della Cappella Sansevero, in particolare per gli studenti di storia dell’arte, che dovrebbero far di tutto pur di non vedere il famosissimo Cristo Velato di Sanmartino prima della laurea.

Gioco d’azzardo e superstizione

Un po’ per la natura di questo passatempo, anche nel mondo del gioco d’azzardo si nascondono molte superstizioni e i campani, probabilmente, lo sanno molto bene. Secondo una delle ultime indagini sul tema scommesse, infatti, la Campania si sarebbe posizionata sul podio per la spesa effettuata in gambling, emergendo tra le regioni più inclini a tentare la fortuna. Nonostante molte superstizioni siano associate all’azzardo in generale, senza riferimenti specifici ad un gioco in particolare, è anche vero che molte di queste siano ricollegabili al poker. Come riportato sulla piattaforma di Betway Casino, il poker è infatti uno dei giochi di carte da casinò più conosciuto a livello internazionale ed è forse per questo che molte superstizioni possono essere associate direttamente ad esso. Una delle più note riguarda la distribuzione delle carte: quando si gioca a poker, infatti, è severamente vietato raccogliere le carte prima che il dealer abbia finito di distribuirle o, ancora, raccoglierle con la mano sinistra. Segno di buona fortuna è, invece, toccare le proprie carte per tre volte prima di guardarle. Uscendo fuori dall’universo del poker, una delle superstizioni più comuni nel gioco d’azzardo riguarda invece la scelta dei numeri. Uno dei più sfortunati in Italia sarebbe il 17, legato al racconto biblico del diluvio universale e alla morte di Gesù, avvenuta proprio di venerdì 17.

Scaramanzia e matrimonio

Superstizioni e matrimonio
Scaramanzia e matrimonio. Foto di Pexels

L’Italia è un paese molto ricco anche per quanto riguarda le superstizioni e i gesti scaramantici da fare prima e durante i matrimoni. In Campania, ad esempio, come spiegato in un articolo di matrimonio.com, è un gesto di buon auspicio che il futuro sposo si rechi a casa della sua amata insieme ad amici e parenti per farle una serenata. Solo se la sposa accende le luci e si affaccia dalla finestra, però, il matrimonio avrà un risvolto felice e sarà destinato a durare per la vita. Oltre a questa tradizione tutta campana, però, è anche considerato di buon auspicio sposarsi in determinati giorni e mesi dell’anno: da evitare, ad esempio, il martedì e il venerdì come secondo il detto “né di Venere né di Marte ci si sposa né si parte”. Per quanto riguarda i mesi, invece, secondo una tradizione abruzzese sarebbero da preferire mesi come aprile, settembre e dicembre, mentre sarebbe da evitare il mese di novembre, dedicato alla commemorazione dei defunti. Da non dimenticare, poi, l’idea che una sposa bagnata sia una sposa fortunata: per quanto possa dar fastidio sposarsi in una giorno di pioggia, in realtà questa simboleggerebbe prosperità e abbondanza per i futuri sposi.

Un popolo di superstiziosi, gli italiani, non c’è dubbio; soprattutto i campani!