Un’usanza sconosciuta nel resto del mondo. Una di quelle cose che contraddistingue il popolo napoletano da sempre conosciuto per la sua originalità e generosità. Il caffè sospeso è un’usanza nata durante la seconda guerra mondiale, per solidarietà in un momento critico della storia italiana, chi poteva pagava alla cassa il proprio caffè e ne aggiungeva un altro da lasciare in sospeso, destinato a chiunque lo chiedesse. Di tanto in tanto qualcuno si affacciava alla porta e chiedeva se c’era “un caffè sospeso”. Un gesto nato nei quartieri più poveri della città, che secondo l’usanza deve essere compiuto quando la giornata inizia particolarmente bene. Per onorare questo antico costume nel 2010, in occasione dei 150 anni dello storico bar napoletano Gambrinus, il caffè è stato offerto all’intera città: chiunque ha varcato la soglia del locale chiedendo un caffè al banco in data 3 maggio, lo ha ricevuto completamente gratis.

Conosciamo tutti l’importanza del caffè per i napoletani e per questo un caffè non deve mai essere rifiutato a nessuno. Questa tradizione è stata un’usanza viva nella società napoletana per diversi anni ma poi purtroppo è andata un po’ dimenticata, ma recentemente è stata provata con successo in alcuni bar dell’Irlanda, a Newcastle, Spagna in Canada in Francia e Argentina dove c’è una variante propria di quel paese, “Empanada Pendiente”.
Una delle frasi più famose sul caffè sospeso è di Luciano De Crescenzo “Quando un napoletano è felice per qualche ragione, invece di pagare un solo caffè, quello che berrebbe lui, ne paga due, uno per sé e uno per il cliente che viene dopo. È come offrire un caffè al resto del mondo…”